Stefano Dal Bianco è il vincitore della sezione Italiano del 42esimo Premio di Poesia città di Legnano – Giuseppe Tirinnanzi.
Sabato 23 novembre al Teatro Tirinnanzi di Legnano Dal Bianco (Paradiso, Garzanti) è stato nettamente preferito dal pubblico in sala, ottenendo 68 voti contro i 37 di Mariagiorgia Ulbar, (Gélita, B#S Edizioni) e i 13 di Cristiano Poletti, (Un altro che ti scrive, Marcos y Marcos). A convincere la sua poesia diretta, un affresco del suo Paradiso (“il paese di 30 anime dove vivo in Toscana”) dove ha condiviso emozioni con il cane Tito, scomparso la scorsa estate. Un’opera, la sua, che è andata diritta al cuore della giuria popolare, che lo ha premiato con una netta preferenza.
Il voto ha quindi determinato il vincitore nella terza di finalisti che era stata indicata dalla Giuria Tecnica presieduta da Franco Buffoni e composta da Fabio Pusterla e Uberto Motta, condivisa nella riunione dello scorso 15 luglio con i rappresentanti della Famiglia Tirinnanzi, del Comune di Legano e della Famiglia Legnanese: i tre enti che dal 1981 organizzano il Premio.
Novità di questa 42esima edizione è poi stata la “Festa della dialetto milanese”, che ha visto protagonista l’attore Davide Ferrari. Ferrari ha ripercorso la storia del dialetto milanese recitando poesie di Carlo Porta, Delio Tessa e Franco Loi, mentre sullo sfondo venivano proiettate fotografie artistiche della città di Milano.
Nel corso della manifestazione, che si è svolta al Teatro Tirinnanzi, per la sezione speciale Legnano Città 2024 è invece stata premiata l’opera di Monica Matticoli dal titolo L’ora delle decisioni irrevocabili. Un racconto che ha coniugato lo scenario storico dell’Europa all’inizio della seconda guerra mondiale con il XXVIII Giro d’Italia, quello in cui Fausto Coppi partecipò per la rima volta come gregario di Gino Bartali, entrambi con biciclette Legnano.
Per la sezione Opera Prima o Opera di Giovane Poeta il premio è invece stato assegnato a Stefano Modeo (Partire da qui, Internopoesia).
Notevole anche l’intervento del Premio alla Carriera Walter Siti, intervistato dal giurato Uberto Motta. Siti ha letto un brano del suo saggio “Contro l’impegno, riflessioni sul bene in letteratura” (Rizzoli, 2021), ponendo interessanti riflessioni sul rapporto tra i nativi digitali e la poesia. L’autore si è poi definito con tre parole: Vergogna, curiosità e ossessione, confidandosi con il pubblico che ha così potuto apprezzare la sua dimensione umana, oltre a quella artistica e letteraria.